Il Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême ha assegnato il suo premio più prestigioso, il Fauve d’Or, a Luz per il suo graphic novel Deux filles nues, pubblicato da Albin Michel e inedito in Italia. L’opera, che racconta la storia della spoliazione dei beni ebraici da parte del regime nazista, ha ricevuto elogi per la sua sensibilità e intelligenza.
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Luz, il vignettista satirico che ha fatto ridere e riflettere la Francia
Rénald Luzier, meglio conosciuto come Luz, è un fumettista e illustratore francese nato a Tours nel 1972. La sua carriera è segnata da uno stile satirico e provocatorio, che lo ha portato a collaborare con diverse testate, tra cui Charlie Hebdo.
Luz è diventato famoso per le sue copertine irriverenti, incentrate su temi politici e religiosi. La sua satira non ha risparmiato nessuno, nemmeno Maometto, raffigurato in una vignetta del 2011 con la scritta “100 frustate se non muori dalle risate”.
Questa copertina, così come altre dello stesso tenore, ha suscitato numerose polemiche e contestazioni, ma Luz non si è mai lasciato intimidire, continuando a esprimere le sue opinioni attraverso i suoi disegni.
Il 7 gennaio 2015, la redazione di Charlie Hebdo è stata vittima di un attentato terroristico costato la vita a 12 persone. Luz, che pure faceva parte della redazione, è sopravvissuto all’attentato grazie a un ritardo fortuito.
Nonostante il trauma subito, Luz ha continuato a lavorare per Charlie Hebdo, realizzando anche la prima copertina dopo la strage, un numero speciale con Maometto in lacrime e la scritta “Je suis Charlie”.
Nel 2015, Luz ha lasciato Charlie Hebdo, spiegando di non riuscire più a lavorare serenamente dopo l’attentato. Da allora, si è dedicato ad altri progetti, tra cui la realizzazione di graphic novel autobiografiche, come Catharsis, in cui racconta la sua esperienza traumatica.
Altri premi importanti
(Praticamente tutti inediti in Italia)
- Grand Prix: Anouk Ricard, autrice di fumetti alternativi.
- Fauve Polar SNCF Voyageurs: Romain Renard per “Revoir Comanche“.
- Eco-Fauve: Martin Boudot e Sébastien Piquet per “Vert de Rage“.
- Fauve du Public: Alix Garin per “Impénétrable“. (Annunciato per Bao)
- Fauve Patrimoine: Lynda Barry per “Come over come over“.
- Fauve des Lycéens: Élizabeth Holleville e Iris Pouy per “Les Contes de la mansarde“.
- Fauve Révélation: Camille Potte per “Ballades“.
- Fauve de la série: Shintaro Kago per “Dementia 21“. (In Italia per 001 Edizioni)
- Fauve spécial du jury: Deveney & Redolfi per “Les Météores” e Carole Lobel per “En Territoire ennemi“.
Il ritorno dei comics
Il festival ha visto anche un ritorno in auge dei comics americani, con l’assegnazione del premio a John Romita Jr, celebre disegnatore di personaggi come Iron Man, Spider-Man e Daredevil.
Un Fauve per il manga
Per la prima volta nella storia del festival, un manga si è aggiudicato un Fauve. Shintaro Kago ha vinto il premio per la migliore serie con il suo Dementia 21.
Il mercato editoriale
Il Fauve spécial du jury ha messo in luce due realtà editoriali molto diverse: l’Association, storica casa editrice degli anni 2000, e il gruppo Delcourt, recentemente acquisito da Editis.
Il fumetto come impegno sociale
Molti dei premi assegnati quest’anno hanno evidenziato il ruolo del fumetto come strumento di impegno sociale e politico. Opere come “Catharsis”, “Vert de Rage” e “En Territoire ennemi” affrontano temi importanti come la memoria storica, l’ecologia e la violenza contro le donne.