Premi "Invio" per passare al contenuto

“Iris Blanc”: il nuovo Astérix uscirà il 26 ottobre e sarà dedicato allo… sviluppo personale

Le Éditions Albert René hanno annunciato che sarà L’Iris blanc il titolo del prossimo fumetto delle avventure di Asterix. Realizzato dall’inedito duo Fabcaro e Didier Conrad, l’album prende allegramente in giro le teorie di sviluppo personale. Sarà pubblicato il 26 ottobre 2023.

«Per illuminare la foresta è sufficiente la fioritura di un solo iris». Si tratta di un detto di una guida di sviluppo personale o della saggezza di un druido? Un po’ entrambe le cose nel libro annunciato dalle  Éditions Albert René. Il 40° tomo delle avventure dei Galli, che sarà pubblicato il 26 ottobre, si intitolerà “L’Iris blanc”. Un riferimento al “pensiero positivo” che alimenta, con adagi fioriti, l’universo dello sviluppo personale.

Per questo prossimo best-seller, che si prevede venderà circa cinque milioni di copie, Fabcaro sostituisce Jean-Yves Ferri alla sceneggiatura e realizza, con Didier Conrad alle matite, un racconto stravagante che si fa dolcemente beffe delle nostre attuali carenze.

Nel I secolo a.C., i Romani videro la nascita di una nuova scuola di pensiero, l’Iride Bianca. Ricca di precetti, sosteneva la benevolenza, la vita sana e lo sviluppo personale. Le truppe demoralizzate di Giulio Cesare, di stanza nei pressi del villaggio gallico che resisteva in Armorica, furono nutrite con questi elementi filosofici. Problemi? Le idee dell’Iride Bianca penetrano nel villaggio di Astérix, promuovendo la riduzione del consumo di cinghiali e dividendo infine la comunità in due.

«Non sono una persona che ama la New Age, ma il libro non vuole essere una critica all’intero movimento. Finché lo sviluppo personale ha effetti positivi, perché no? Non lo uso troppo, ma se funziona su alcune persone, non faccio generalizzazioni», ha spiegato Fabcaro all’Associated Press. Il nuovo sceneggiatore ha anche aggiunto di voler «trattare questo fenomeno contemporaneo come fecero Albert Uderzo e René Goscinny all’epoca. Per esempio, in Obélix et Compagnie, un libro che mi piace molto, parlavano del capitalismo e della concentrazione delle aziende, con umorismo».

Secondo la casa editrice Albert René, la saga di Astérix, iniziata nel 1961, è stata tradotta in più di cento lingue e dialetti (dall’afrikaans al vietnamita, passando per il latino, l’occitano e lo svevo). Le vendite totali hanno raggiunto 393 milioni di copie.

Commenta