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Joann Sfar in mostra a Parigi al Museo del giudaismo fino al 12 maggio 2024

Il Musée d’art et d’histoire du Judaïsme presenta la prima retrospettiva in Francia dedicata a Joann Sfar. Con quasi 250 tavole e disegni, la maggior parte dei quali mai esposti prima, oltre a taccuini, fotografie e filmati, la mostra ripercorre la carriera di un’artista eccezionale la cui creatività ha spaziato per oltre trent’anni tra fumetti, cinema e letteratura.

Dal testo della presentazione della mostra:

Nato a Nizza nel 1971, Joann Sfar trova nel disegno più di un rifugio, un modo di vivere e vedere il mondo, una vera e propria “vita disegnata”. Lavoratore instancabile, Joann Sfar esplora i temi del disegno come “scienza umana”, l’infanzia, il corpo e la sessualità, l’amicizia, la gioia e la morte, riflettendo costantemente sulle proprie pratiche attraverso i suoi quaderni personali.

La mostra rievoca in successione la giovinezza dell’artista a Nizza (recentemente ripercorsa in La Synagogue), il suo arrivo a Parigi e la sua formazione all’École des Beaux-Arts, l’incontro con i suoi complici (David B, Christophe Blain, Émile Bravo, Emmanuel Guibert, Mathieu Sapin, Marjane Satrapi, Riad Sattouf, Lewis Trondheim…), l’atelier di Nawak e poi quello dei Vosgi e i suoi maestri letterari (Romain Gary, Joseph Kessel, Pierre Dubois…). Esplora diverse sfaccettature dell’opera: fantasia, magia e mostri (Petrus Barbygère, Professor Bell, Grand Vampire), dramma (Klezmer, Chagall), musica (Serge Gainsbourg, Georges Brassens…). Inoltre, si basa su libri per bambini (Petit Vampire, Le Petit Prince), sullo studio e sul metodo creativo dell’artista, sulle sue ispirazioni (strumenti, carte, artisti ammirati), sulla sua visione della vita quotidiana (collaborazioni a Paris Match) e sui suoi lavori in corso.

Attraverso le opere più emblematiche di Joann Sfar, la mostra mette in evidenza la coerenza della sua opera: dagli innumerevoli taccuini personali a quelli di Klezmer, dalle storie per bambini (con una sala dedicata ai piccoli visitatori) agli schizzi erotici sul pittore Pascin. Con il Gatto del Rabbino al centro, la mostra parla di un artista che ha messo una voce ebraica – culturale piuttosto che religiosa – al centro di tutte le sue storie, attingendo alla storia dell’ebraismo per molte delle sue fonti di ispirazione e mettendo in guardia i suoi lettori dall’aumento dell’antisemitismo.

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Come arrivare al Museo.

 

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