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Marjane Satrapi entra a far parte dell’Accademia di Belle Arti, ma non per il fumetto

L’Académie des Beaux-Arts ha annunciato l’elezione di Marjane Satrapi durante la sessione plenaria di mercoledì 28 febbraio. La regista e autrice di fumetti prende il posto precedentemente occupato dall’attore, regista e produttore Jacques Perrin (1941-2022).

La Satrapi ha dichiarato in diverse occasioni di aver chiuso con i fumetti. A dimostrazione di questo allontanamento, quando è stata eletta all’Académie des Beaux-Arts, le è stata assegnata la cattedra V nella sezione cinema e audiovisivi, anziché nella sezione incisione e disegno, dove siedono due autori di fumetti, Catherine Meurisse ed Emmanuel Guibert.

La sua elezione deve ancora essere approvata dal Presidente della Repubblica, “Protettore dell’Accademia”, una mera formalità. Tra i suoi compagni di “sezione”, Roman Polanski, Régis Wargnier, Jean-Jacques Annaud, Coline Serreau e Frédéric Mitterrand.

Marjane Satrapi è una pittrice, autrice di fumetti, sceneggiatrice e regista franco-iraniana nata nel 1969 a Racht, in Iran, e trasferitasi in Francia nel 1994. Dopo essersi diplomata all’École supérieure des arts décoratifs di Strasburgo, ha frequentato il famoso Atelier des Vosges, insieme ad altri autori come Christophe Blain, Joann Sfar, Lewis Trondheim e David B..

Tutti questi autori trovarono spazio inizialmente presso la casa editrice L’Association, che pubblicò anche Persepolis, la saga in cui la Satrapi racconta la sua infanzia e adolescenza a Teheran, durante la rivoluzione islamica. Il libro riscosse un enorme successo, entrando nella storia della nona arte francese. La Satrapi ha pubblicato diversi altri libri con L’Association, tra cui Poulet aux prunes nel 2004.

Nel 2007, insieme a Vincent Paronnaud, ha adattato Persepolis in un lungometraggio d’animazione, con grande successo di critica e pubblico. Dopo questa esperienza, si è dedicata in modo più ampio alla settima arte, dirigendo un altro adattamento di uno dei suoi libri, Poulet aux prunes (2011), seguito da The Voices (2014), basato su una sceneggiatura di Michael R. Perry, e Radioactive (2019), basato sul fumetto Radioactive – Marie & Pierre Curie, la storia di due forze invisibili: la radioattività e l’amore di Lauren Redniss (tradotto da Carine Chichereau, Fleuve Éditions).

Nel 2023, l’autrice era fermamente convinta di aver chiuso con i fumetti. Scrivere un fumetto, spiegava all’epoca, “non è più difficile, perché so come farlo. La mia vita è tutta una ricerca, non voglio sentirmi a mio agio. Mi piace il caos. Non vivrò per altri 300 anni. Devo esplorare tutto il possibile prima di morire”.

Alla fine del 2023 ha comunque curato un’antologia, Femme, vie, liberté (pubblicata da L’Iconoclaste), incentrata sui diritti delle donne in Iran e sulla lotta delle donne iraniane dopo la morte di Mahsa Amini. L’album contiene contributi di Joann Sfar, Catel, Lewis Trondheim e Winshluss, tra gli altri.

Il 12 marzo 2024 verrà inaugurato l’arazzo da lei disegnato per i Giochi Olimpici e Paralimpici, tessuto in tre anni dagli artigiani delle fabbriche nazionali di Gobelins e Beauvais.

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