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La polizia protegge la galleria di Bruxelles che espone Bastien Vivès

Si è inaugurata lo scorso 11 aprile a Bruxelles Héritages, la personale del fumettista francese Bastien Vivès. Ma, caso più unico che raro per un evento del genere, un cordone di polizia proteggeva la galleria Huberty & Breyne. Fuori, a protestare, circa 200 manifestanti.

Dopo le polemiche di due anni fa, che hanno portato alla cancellazione della personale di Vivès al Festival di Angoulême, una petizione on-line lanciata dalla ricercatrice universitaria Dounia Largo, ha raccolto a Bruxelles una piccola folla con la parola d’ordine di impedire la mostra di Vivès.

Il clima si è fatto presto rovente: un funzionario della Fédération Wallonie-Bruxelles si è recato in galleria prima dell’apertura della mostra per “controllare che tutto fosse fatto in rispetto della legge”. Il gallerista, Alain Huberty, ha poi dichiarato che “Nessuno dei disegni presentati in galleria proviene da uno dei tre libri controversi”.

Secondo l’agenzia di stampa Agence Belge «Giovedì 11 aprile a Bruxelles diversi gruppi, tra cui Réseau Ades, hanno indetto una manifestazione ‘pacifica, solidale e gioiosa’ alle 17.45 davanti alla galleria di Place du Châtelain».

Secondo gli organizzatori della protesta «Esporre un fumettista che promuove l’incesto e raffigura stupri e scene di pedocriminalità è una scelta dei galleristi (…) che fanno parte della cultura misogina e sessista dello stupro”.

Sottolineando che Bastien Vivès non è ancora stato oggetto di alcuna condanna giudiziaria, Alain Huberty critica i manifestanti «non hanno nemmeno voluto vedere quali fossero le opere esposte, quello che vogliono è semplicemente vietare qualsiasi presentazione o pubblicazione dell’opera di Bastien Vivès. Vogliono la sua morte artistica».

Temendo che nel corso dell’inaugurazione potessero esserci incidenti la polizia ha predisposto un cordone di sicurezza di venti agenti.

I manifestanti, circa 200, erano tanto determinati quanto organizzati: di fronte alla vetrina del negozio, la folla ha circondato la galleria per impedire a chiunque di entrare.

Bastien Vivès e i suoi editori sono accusati di aver distribuito materiale pedopornografico nei libri Petit PaulLa Décharge mentale e Les Melons de la colère. L’autore è in attesa del processo, previsto a breve.

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