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Sorpresa in Francia: si comprano meno libri nuovi e più libri usati

In un recente report del Ministero della cultura dedicato ai numeri dell’industria del libro molti trend sono stati confermati mentre sono emerse alcune interessanti situazioni.

Come in Italia, anche in Francia ogni anno si stampano più titoli. Nel 2022 sono stati 68.569 (contro gli 82.719 dell’Italia), la cifra più elevata di sempre.

Riguardo al fatturato del settore i dati disponibili sono dell’anno precedente, il 2021 si è chiuso con 3079 milioni di euro di fatturato (contro i 1418 dell’Italia).

Riguardo alle abitudini di lettura dei francesi salta all’occhio che il 20% ascolta audiolibri contro il 17% dell’Italia mentre gli ebook convincono il 25% dei lettori. Entrambe le percentuali sono stabili rispetto ai due anni immediatamente precedenti.

Tra il 2017 e il 2022 la popolazione che ha acquistato un libro nuovo è scesa dal 52,5% al 50,2%. L’unico mercato in reale crescita è quello dei libri di seconda mano: in sei anni ha guadagnato 2,3 punti, mentre quello dei libri nuovi è diminuito di 3,2 punti.

Per quanto riguarda la clientela, indipendentemente dal punto vendita o dal luogo di acquisto di nuovi libri, la tendenza è verso una diminuzione del numero medio di acquirenti. Nel 2017, il 15,1% dei lettori ha acquistato da 5 a 11 libri all’anno per consumo personale o per fare un regalo. Sei anni dopo, questa cifra è scesa al 12,9%. Il miglioramento nel 2021 con il 16,3% è considerata un’anomalia da pandemia.

Il lettore forte, quello che salva l’editoria, con più di 12 titoli acquistati all’anno, rimane in una zona stabile: dall’11,3% del 2017 è passato all’11,9% del 2022. Curiosamente, è l’unico segmento che è diminuito significativamente nell’anno pandemico del 2020, con il 10,3%.

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